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Quartieri
A Quarto Oggiaro un'iniziativa per affrontare il disagio post-Covid
Con.Te.Sto: lo sportello psicologico di Fondazione Arché
Federico Russo | 5 giugno 2021

Ansia, stress, depressione. Le conseguenze di lungo periodo del Covid vanno al di là dell’emergenza economica e toccano in profondità anche la sfera più intima e personale.
Consapevole di questo, la Fondazione Arché Onlus prova a dare una risposta con lo sportello psicologico “Con.Te.Sto”. 
Il progetto, nato lo scorso 17 maggio in collaborazione con il Municipio 8, mette gratuitamente a disposizione di tutti i cittadini un’équipe di psicologi e psicoterapeuti per ascoltare, offrire supporto per identificare le cause del malessere e affrontarlo.

La Fondazione Arché festeggia proprio quest’anno il suo 30mo anno di vita. Nacque infatti nel 1991, su iniziativa di padre Giuseppe Bettoni, per rispondere anche allora all’emergenza provocata da un virus, l’HIV pediatrico. Nel tempo la sua presenza si è estesa anche a Roma e S. Benedetto del Tronto, mentre a Milano la sede si è spostata dal centro alla periferia. Immutata è invece rimasta la missione principale: l’offerta di servizi di supporto e di cura per bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità.

Durante la pandemia la Fondazione ha continuato a lavorare, ma molti progetti sono stati inevitabilmente bloccati o riformulati a distanza. Di sicuro, in questi mesi Arché ha potuto toccare con mano come il Covid abbia inciso non solo sui bisogni primari, ma anche sulla stabilità psicologica delle persone. Da qui l’idea dello sportello, aperto ogni lunedì dalle 9.30 alle 13 e ogni venerdì dalle 17.00 alle 19.30 presso il CAM di Quarto Oggiaro di via Lessona 20. Al servizio si può accedere solo tramite appuntamento telefonico, chiamando il numero 371 4182462. 

«A chiamare – commenta il portavoce della Fondazione Paolo Dell’Oca – sono in buona parte persone tra i 25 e i 45 anni, perlopiù disoccupate. Il malessere è legato proprio a questa precarietà dovuta alla pandemia, più che a specifici disturbi. Però arrivano richieste anche da molti minorenni».

Il rapporto tra Covid e disagio psichico merita di essere approfondito. Come spiega Elena Giovanardi, psicoterapeuta appartenente all’équipe, «Questo periodo di lockdown e restrizioni ha permesso a ciascuno di entrare, in maniera più diretta, in contatto con le proprie fragilità e vulnerabilità, prendendole finalmente sul serio. Abbiamo avuto tempo, infatti, per pensare alla qualità della nostra vita e del nostro tempo. Anche il pensiero di essere continuamente a contatto con la morte, attraverso lutti e i bollettini giornalieri dei deceduti, ci ha fatto pensare. Ci ha permesso di mettere mano più da vicino ai nostri sentimenti, a ciò che siamo e a ciò che vogliamo».
Il progetto prevede anche la possibilità di un accompagnamento religioso, nell’ottica multiculturale necessaria per un quartiere come Quarto Oggiaro. Come accennato, la Fondazione ha scelto questa "zona confine" (periferica anche rispetto allo stesso quartiere) in un secondo momento della sua vita, più precisamente nel 2016.

Cinque sono attualmente le aree di intervento: l’accoglienza di mamme e bambini con esperienze di maltrattamento, immigrazione o disagio sociale; l’housing sociale, con una ventina di appartamenti a Milano per l’accoglienza temporanea dei nuclei familiari; i progetti di prossimità, con educatori che affiancano i giovani nella fase di crescita e i volontari negli ospedali e nelle carceri; il lavoro, con percorsi di orientamento e progetti legati al reinserimento, come un negozio vintage solidale in via Ressi (zona Stazione Centrale) e una sartoria sociale aperta pochi mesi fa a Quarto Oggiaro; la cittadinanza solidale, attraverso interventi formativi nelle scuole e nel territorio.

Per quanto riguarda i festeggiamenti per i 30 anni di attività, Arché ha predisposto una serie di eventi per tutto il 2021. Le prossime tappe vedranno a giugno l’inaugurazione di Casa Marzia, nuova comunità mamma-bambino a Roma; il 18 settembre ci sarà l’Arché Live, appuntamento annuale di cultura e convivialità; a metà ottobre si terrà il convegno organizzato dal Centro Studi di Arché e dedicato ai nuovi modelli di accoglienza in Italia e in Europa. Tutte iniziative che celebrano e rafforzano sul territorio una Fondazione che rappresenta, come da slogan appositamente scelto, “30 anni senza voltarsi dall’altra parte”.

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