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Cultura
Torna il festival organizzato da Olinda Onlus presso il "Paolo Pini"
Al via da fine giugno “Da vicino nessuno è normale”
Federico Russo | 17 giugno 2020

Il nuovo cartellone sarà diffuso a breve, ma intanto c’è la certezza: “Da vicino nessuno è normale” si terrà.
Ed è una notizia importante, perché fino a pochi giorni fa la direttrice artistica Rosita Volani non si era lasciata scappare più che un auspicio: «Stiamo lavorando per poter essere presenti anche quest’estate»
Il festival, organizzato da Olinda Onlus presso il "Paolo Pini" di via Ippocrate 45, è dal 1996 un tradizionale appuntamento per gli amanti di teatro, musica e cultura. L’edizione 2020 aveva già un programma dettagliato, dal 3 giugno al 19 luglio. «Ovviamente abbiamo dovuto buttare via quel vecchio calendario - commenta ancora Volani – con la speranza di recuperarlo per il 2021. Per quest’estate puntiamo su un festival più piccolo, due settimane da fine giugno a metà luglio. Il palco sarà allestito all’aperto, nel parco, per un massimo di 40 spettatori. Gli spettacoli saranno tutti monologhi o reading con uno o due attori.».
Al rispetto delle regole sanitarie si unisce anche la consapevolezza che in qualsiasi momento, se la situazione dei contagi tornasse a peggiorare, sarebbe inevitabile fermarsi. Ma intanto si riparte, con prudenza.
«Sentiamo la necessità di ripartire, ma lo faremo piano. “Da vicino nessuno è normale” è il respiro di Milano, non è solo un festival, per cui è giusto provare a realizzarlo con quello che c’è e con quello che si può fare. Credo oltretutto che stare all’aperto ci farà bene».
E a proposito di spazi all’aperto, al "Paolo Pini" è tornato il Ristorante Jodok, specializzato soprattutto nella pizza grazie al rapporto instaurato con la Pizzeria Fiore di Lecco cogestita dalla cooperativa "La Fabbrica di Olinda" in un locale sottratto alla criminalità organizzata. Dal 7 maggio è stato possibile riprendere l’attività soltanto con l’asporto (“Prendi la pizza e scappa”), dai giorni passati è ripresa anche la ristorazione, con i tavoli disposti lungo tutta la piazza dell’ex Ospedale Psichiatrico.

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