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Quartieri
Un piccolo festival nei giorni di Carnevale per sostenere gli artisti
Le “Incursioni artistiche” di Dergano e Bovisa
Federico Russo | 25 febbraio 2021

Il nome scelto già dice molto. Nel termine “incursioni” c’è l’idea di qualcosa di anarchico, al di fuori delle normali modalità di fruizione degli spettacoli. “Artistiche” perché hanno coinvolto un bel gruppo di artisti con l’obiettivo di sostenerli e di fruire, più che mai in questo periodo di costrizioni, delle emozioni che sanno trasmetterci. “Incursioni artistiche”, infatti, è un piccolo festival con 11 appuntamenti e 13 artisti che si è svolto nello scorso weekend tra Dergano e Bovisa. Non nei parchi o nei luoghi più frequentati ma nei cortili e nelle vie chiuse al traffico. Insomma, laddove era possibile stare insieme in sicurezza.
Tutto è stato ideato e organizzato da un gruppo totalmente femminile: una ventina circa di donne unite da una chat whatsapp e dalla volontà di ricreare anche in tempo di quarantena un rapporto tra socialità e spazi pubblici. Il nucleo originario aveva iniziato a collaborare proprio a inizio pandemia con il progetto delle “ceste sospese”. Ma la scintilla è scoccata lo scorso dicembre con le “performance a domicilio”, una particolare esperienza che ha visto alcune delle protagoniste ospitare nelle proprie case gli spettacoli in programma. Da lì a dirsi “Perché per Carnevale non proviamo a organizzare qualcosa di più strutturato?” è stato un attimo.
Ovviamente “strutturare”, in questa particolare fase, significa soprattutto garantire regole di sicurezza. Per questo le “incursioni artistiche” non sono diventate un evento pubblico, ma sono state promosse esclusivamente attraverso la rete informale del passaparola, l’unica che poteva garantire il numero giusto di presenti (non più di 12 persone, con un massimo di 3 nuclei familiari). Le esibizioni hanno avuto tempi brevi (massimo 30 minuti) e il distanziamento è stato assicurato anche grazie a dei bollini, rigorosamente con il logo dell’iniziativa, posati a terra. Agli artisti  (musicisti, saltimbanchi, attori e trampolieri) è stato garantito un compenso “a cappello”, come da antica regola del teatro di strada. «Proprio per sostenere gli artisti - racconta Alice Pistocchi, una delle organizzatrici - abbiamo evitato spettacoli durante il pomeriggio di sabato 20, in concomitanza con la “Cultural mass”, manifestazione dei lavoratori dello spettacolo in giro per la città».

L’esperimento ha dimostrato non solo che è ancora possibile, nonostante tutto, fare cultura e riappropriarsi dello spazio pubblico. Quello che emerge è anche la capacità di autoorganizzarsi che sta venendo fuori in una realtà sempre più vivace come quella di Dergano-Bovisa. «Molte di noi – dice ancora Pistocchi – provengono già da realtà associative, da “Mamusca” a “Nuovo Armenia” alla “Scighera”, ma stavolta è stato diverso. Il progetto è partito da noi, non dalle nostre associazioni». Il tutto con un’organizzazione totalmente orizzontale, che ha visto ciascuna essere referente di un pezzo di progetto (la ricerca degli spazi, il coinvolgimento dei condomini) ma senza alcun leaderismo. Un esperimento ben riuscito che si cercherà, emergenza Covid permettendo, di ripetere appena possibile. 

Questo, in conclusione, l’elenco degli artisti che si sono esibiti dal 19 al 21 febbraio nelle “Incursioni”: Romeo Velluto, Riccardo Dell’Orfano, Lunaridens VD, Marta Pistocchi, Marcella Fanzaga, Emanuela Passerini, Alessandro Sicardi, Matteo Curatella, Chorós Teatro, Giada Fossà, Luca Bellé, Risi e Bisi.

Fotografie di Elisabetta Cociani

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