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Il giudice Nicolò Zanon ha dialogato con gli studenti delle quinte classi
All'Istituto Lagrange il "Viaggio in Italia" della Corte Costituzionale
Federico Russo | 1 febbraio 2020

“In piedi, esce la Corte”. 
La frase scelta dal giudice costituzionale Nicolò Zanon per presentarsi agli studenti dell’Istituto Lagrange contiene una battuta, ma non solo. Perché il progetto “Viaggio in Italia – La Corte Costituzionale nelle scuole” ha esattamente questo obiettivo: far uscire la Corte dalla “Consulta” (non a caso nel linguaggio comune questa istituzione viene identificata proprio col palazzo in cui risiede) e farla incontrare con i cittadini. Non, peraltro, con dei cittadini qualsiasi: le studentesse e gli studenti delle scuole superiori sono a un passo dall’entrare (o sono da poco entrati) nella vita adulta, e si apprestano quindi a diventare protagonisti, attraverso lo strumento del voto, dei cambiamenti politici del Paese. Sono dunque gli interlocutori migliori per parlare dei valori costituzionali.
Il “Viaggio in Italia” ha fatto tappa a Milano nella mattina del 31 gennaio presso l’Istituto Istruzione Superiore Giuseppe Luigi Lagrange di via Litta Modignani. Nicolò Zanon, torinese, 58 anni, docente universitario di diritto costituzionale e giudice della Corte dal 2014, ha incontrato ragazze e ragazzi di tutte le quinte classi dell’Istituto. Ha esordito dicendo “sono venuto per ascoltare”, e infatti, esaurita un’introduzione dedicata ai valori di uguaglianza, giustizia e libertà tutelati dalla Costituzione, la parola è andata agli studenti. Le domande che sono state formulate sono in gran parte il frutto di un percorso di approfondimento sui temi della cittadinanza e della Costituzione che questi studenti stanno affrontando in vista dell’esame di Stato. Domande di carattere generale (il rapporto con gli altri poteri costituzionali, le procedure per la nomina di ogni membro della Corte) si sono mischiate a curiosità più specifiche, legate soprattutto ai temi di attualità (il referendum confermativo del prossimo 29 marzo, il “Lodo Conte”, lo ius soli). Zanon ha risposto di buon grado e senza tecnicismi a tutto, riservandosi un sorridente diniego solo su alcuni temi (ad esempio i “porti chiusi”) che toccano nodi politici che per un giudice costituzionale rappresentano inevitabilmente un terreno minato. Un “no comment” in ogni caso istruttivo per far capire agli studenti non solo quello che la Corte è, ma soprattutto quello che non è e non deve essere.
Zanon ha definito quello della Corte Costituzionale un “tremendo potere”, perché poter cancellare leggi che sono espressione della volontà politica di un Parlamento eletto dal popolo significa incidere in profondità nella vita politica di un Paese, e ha ammesso che “a volte, nelle decisioni più delicate, si sente un brivido” a essere detentori di questo potere. Prima dei saluti, un’altra ammissione significativa: “Tante volte sono entrato in Consulta con una convinzione e dopo il confronto con i colleghi l’ho modificata”. Probabilmente la lezione più importante che questi ragazzi possono trarre dalla Costituzione che ha portato in Italia la democrazia: il rispetto per l’altro e per le idee dell’altro, la possibilità di farsene contaminare.
Il “Viaggio In Italia” è un progetto della Corte Costituzionale, sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Nato nel 2018, è nel pieno di una seconda edizione, dedicata in particolar modo alle periferie, che durerà fino a giugno 2020.

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