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Cultura
È il primo museo ad aprire in Italia dopo la pandemia
ADI Design Museum: in mostra a Milano l’incontro di scienza e arte
Federico Russo | 27 maggio 2021

«Non ci rendevamo conto, allora, che stavamo creando quello che oggi si chiama “Il Design Italiano”, e che i nostri oggetti sarebbero stati i tasselli che ne hanno determinato la sua storia e la sua evoluzione. Entusiasmo e spontaneità sono state le forze propulsive del nostro lavoro».  Il fatto che negli anni ’70 un imprenditore e designer del valore di Aurelio Zanotta si pronunciasse così, dà l’idea di quanto il design sia stato al centro dei fermenti e della crescita non solo di Milano ma dell’intero Paese.
Le parole di Zanotta, assieme a quelle di tanti altri protagonisti di questa storia, accompagnano gli allestimenti di “ADI Design Museum”, il museo inaugurato il 25 maggio dall’Associazione Disegno Industriale. Si tratta del primo museo ad aprire in Italia dopo la pandemia e già questo ne fa “un simbolo della ripartenza del Paese”, come ha dichiarato il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, presente all’inaugurazione assieme al sindaco di Milano Beppe Sala e al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.  
Il museo si trova in Piazza Compasso d’Oro (zona Cimitero Monumentale), e non è certo una coincidenza. ADI Design Museum nasce infatti attorno all’intero repertorio di progetti appartenenti alla collezione storica del premio Compasso d’Oro, nato nel 1954 e oggi il più antico e istituzionale riconoscimento del settore a livello mondiale. Il premio nacque da un’idea di Gio Ponti per valorizzare la qualità del design made in Italy, in un’epoca in cui cominciava a farsi strada tra progettisti, imprenditori e critici d’arte una suggestione che oltre sessant’anni dopo non ha perso un briciolo della sua modernità: quella per cui la riproduzione in serie dei beni progettabili poteva avere anche un valore democratico, rendendo gli oggetti più godibili per tutti  da un punto di vista sia tecnico che estetico.
Alla collezione storica è dedicata la mostra permanente “Il cucchiaio e la città”, curata da Beppe Finessi. In un grande salone, il visitatore può ripercorrere tutti i prodotti e i progetti che negli anni si sono aggiudicati il premio. Si va dalle  evoluzioni delle macchine per cucire Necchi o delle caffettiere Alessi al genio di Bruno Munari, capace di rivoluzionare anche il mondo dei giocattoli, dal gatto Meo Romeo alla scimmietta Zizi, realizzati in un materiale all’avanguardia negli anni ’50 come la gommapiuma armata.

Alle altre mostre e installazioni permanenti (“Compasso d’Oro - Misurare il Mondo”, “Manifesto alla carriera, “Il design entra nella storia”, “BÌOS – Sistema Design Italia”) si aggiungono  le mostre temporanee “Uno a uno – la specie degli oggetti”, “Renata Bonfanti – Tessere la gioia” e “Giulio Castelli – La cultura imprenditoriale del sistema design”.

ADI Design Museum è dotato anche di bookshop e caffetteria. Ingressi: dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 20.

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