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Quartieri
Letture organizzate dai genitori davanti agli istituti dei due quartieri
“#lascuolacontinua” a Dergano e Bovisa
Federico Russo | 11 marzo 2021

Una “maratona” di letture che si svolge tutti i giorni, davanti ai cancelli chiusi delle scuole Guicciardi e Bodio di Dergano e Bovisa. L’iniziativa parte ancora una volta dal gruppo di donne che da un anno, a partire dalla celebre idea delle "ceste", prova a ricostruire dal basso la vita di questa zona del Nord di Milano, colpita come tutte le altre dalla pandemia.
La chiusura delle scuole è senz’altro una delle conseguenze peggiori del Covid. Il conto lo pagano tanto i bambini quanto i genitori, per questo incontrarsi ogni giorno, dalle 16 alle 18, per leggere insieme i classici della letteratura dell’infanzia è un gesto che ha un valore di testimonianza.
«Vogliamo tenere alta l’attenzione di tutti, anche di chi passa per strada – racconta Myriam Sabolla, una delle organizzatrici – sull’importanza della scuola. Farci vedere in un luogo pubblico è una forma di sensibilizzazione». L’iniziativa, appena partita, può contare per ora su una decina di genitori partecipanti, ma il classico passaparola che si crea in questi casi sta già facendo sì che alle organizzatrici arrivino via social richieste di informazioni dal resto della città e anche da altre zone della Lombardia.
I presidi avvengono in totale sicurezza, con mascherina e rispetto delle regole di distanziamento. Oltre ai libri, i bambini possono contare su cartelli, pennarelli e gessetti colorati per lasciare ai cancelli delle scuole il segno della loro presenza, purtroppo nell’unica forma attualmente possibile.
"#PrioritàAllaScuola" è lo slogan prescelto, a rimarcare il sostegno all'insegnamento in presenza. 
Ma davvero si potrebbe evitare, con questi numeri, la chiusura degli istituti scolastici? «Noi non contestiamo i DPCM – commenta Sabolla – lo spirito è più che altro quello dei “venerdì per l’ambiente” di Greta Thunberg. Il punto è che riscontriamo poca attenzione per il mondo dell’istruzione. Altre attività restano aperte, le scuole vengono chiuse prima e più a lungo di qualunque altra realtà, con tutto ciò che ne deriva nella vita delle famiglie».  

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